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Rifiuti urbani | Tre sfide che il Trentino può e deve vincere

[ Basterebbe seguire i comuni virtuosi ]

Da mesi i cittadini trentini vengono letteralmente sommersi da articoli di stampa, dichiarazioni di politici, tecnici ed anche medici sul tema dei rifiuti urbani. A gettare tutti nel panico è quanto emerso dal V° Aggiornamento del piano provinciale di gestione dei rifiuti, stralcio rifiuti urbani, prodotto dall’Agenzia Provinciale di Protezione dell’Ambiente ed approvato dalla Giunta Provinciale di Trento il 30 dicembre 2021.

In particolare almeno due sono i punti che hanno destato allarme:

  1. ABBIAMO FINITO LO SPAZIO DOVE METTERE I NOSTRI RIFIUTI
  2. DOBBIAMO VALORIZZARLI ATTRAVERSO PROCESSI DI GASSIFICAZIONE O COMBUSTIONE
Il tutto in nome di una, a quanto pare fino ad oggi dimenticata, autonomia di gestione provinciale dei rifiuti finalizzata a chiudere il cerchio nella filiera interna.

Facciamo subito una precisazione: sulla questione relativa al punto 1. non possiamo entrare nel merito, pur avendo le nostre idee, dato che ad oggi l’unico documento prodotto è relativo all’all. 4 del V° aggiornamento ove vengono presentati ben tre scenari di soluzione al problema 1. Lo scenario 3.1, a nostro avviso in maniera incauta, paventa la possibilità di realizzare un inceneritore oppure un gassificatore senza tuttavia fornirne dati tecnici ed economici. 

Ci domandiamo: sono serviti 9 anni per produrre il V° aggiornamento, non sarebbe stato meglio, attendere qualche mese in più e produrre un documento chiaro e tecnicamente esauriente su un tema così controverso e delicato? Ad oggi siamo in attesa che FBK, incaricata della cosa, produca il suo documento.

Detto questo analizziamo la situazione emergenza discariche o meglio la sfida che i trentini sono chiamati a vincere nel tema della produzione e smaltimento dei rifiuti urbani.

Richiamiamo alcuni dati significativi:

1)  La produzione di rifiuti che viene ritenuta di riferimento nel V° aggiornamento è quella del 2019 di 283.461 t/anno. Questo dato è il dato peggiore degli ultimi 10 anni. Un incremento di ben il 9% rispetto al 2015 e del 2% del dato 2010. Rappresenta un dato in contro tendenza con quello nazionale che vede una diminuzione del 3,8% nel decennio.

2)  La raccolta differenziata è aumentata costantemente negli anni portandosi al valore del 78,1% nel 2020. Abbiamo tuttavia dati molto disomogenei sul territorio provinciale con i virtuosi cittadini e amministratori della Val di Fiemme al 85,3% e i meno virtuosi dell’Alto Garda e Ledro al 64,4% ( più di 20 punti percentuali!! ).

3)  Anche sul fronte della produzione di rifiuti, dati 2020, per abitante equivalente abbiamo i virtuosi abitanti della Val di Sole con meno di 360 kg/ab eq ed i meno virtuosi di Primiero con più di 460kg/ab eq, ben 100kg in più.

Utilizziamo questi dati per fare un primo ragionamento e porre
la prima sfida ai cittadini trentini: RIDURRE LA QUANTITA’ DI RIFIUTI PRODOTTI.

Raggiungere entro 5 anni i livelli di produzione di rifiuti urbani dei cittadini della Val di Sole. Vorrebbe dire per i cittadini di Primiero ridurre di una quantità di 100kg/anno equivalenti a soli 270g al giorno. Mentre per gli abitanti di Trento basterebbe ridurre di soli 160g al giorno. In questo scenario la quantità di rifiuti prodotta all’anno calerebbe a 227.716 t/anno. Circa 60.000 t/a in meno rispetto al 2019. Se questo dato vi sembrasse troppo irraggiungibile vi ricordiamo che già nel 2015 ci si era avvicinati di molto, così nel 2013, 2014, 2017.

Attenzione non stiamo proponendo di “tornare all’età della pietra” ma di riprendere quell’attenzione che si era già messa in atto fino al 2017. Tutto questo oggi sarebbe ancora più possibile perché, specialmente sul fronte degli imballaggi, si stanno concentrando gli sforzi per proporre al consumatore prodotti in confezioni riciclabili. E’ chiaro che anche da parte del cittadino servirà una collaborazione. Crediamo tuttavia che i trentini, messi di fronte ad un problema, sappiano reagire con intelligenza e coesione.

La seconda sfida: AUMENTARE LA RACCOLTA DIFFERENZIATA

Anche in questo caso l’esperienza è già a portata di mano, Val di Fiemme è all’85%. Quindi perché anche le altre comunità non possano raggiungere questo obiettivo? In realtà si tratterebbe di concentrarsi sulle comunità fanalino di coda, in realtà due, che però pesano per più del 25% della produzione Provinciale.

Entro 5 anni portare la differenziata all’85% è possibile. Con questo dato e con il dato di produzione obiettivo di circa 230.000 t/anno avremmo un residuo intorno alle 34.000 t/anno. Ben lontano dalle 66.000 t/a oggetto dell’allarme lanciato dal V° aggiornamento.

La terza sfida la rivolgiamo ai tecnici della Agenzia per l’ambiente. AUMENTARE LE TIPOLOGIE DEI PRODOTTI DA RICICLARE

In prima battuta si tratterebbe di riprendere quanto era già previsto nel IV° aggiornamento del 2014, intervenire prioritariamente nel riciclo dei TESSILI SANITARI. Componente che pesa per circa 20.000 t/a. Esistono e sono attive da anni aziende, anche nelle province vicine, che svolgono l’attività di riciclo di questi materiali.

L’obiettivo per i prossimi 5 anni deve essere di portare a riciclo almeno il 50% di queste quantità portando a residuo, anche con una campagna di utilizzo di prodotti riciclabili, meno di 8.000 t/a.

Abbiamo elencato le tre sfide, siamo convinti che siano alla portata di tutti, chiaramente ci sono altri interventi utili e possibili che svilupperemo in un unico convegno specifico.
VINCENDO QUESTE SFIDE IN 5 ANNI ARRIVEREMMO IN ANTICIPO AL TRAGUARDO DEL 10% DI RESIDUO DA CONFERIRE A SMALTIMENTO (meno di 15.000t/anno).

QUINDI PERCHE’ INVESTIRE SU PROGETTI GIA’ VECCHI CHE DESTANO FORTI PREOCCUPAZIONI NELLA POPOLAZIONE? COINVOLGIAMO INVECE TUTTI I CITTADINI NELLA SFIDA E PREMIAMOLI QUANDOSARA’ RAGGIUNTA. INVESTIAMO NELLE BONIFICHE DELLE DISCARICHE.

NON PERDIAMO ULTERIORE TEMPO E APPRONTIAMO DA SUBITO UNA GRANDE CAMPAGNA INFORMATIVA E INCENTIVIAMO I TRENTINI A VINCERE LE LORO SFIDE.

Comunicato conferenza stampa