Estratto dall’articolo dallo scritto Daniele Mancarelli dal titolo “La gratuità che si nutre soltanto di amore” Il Natale negli occhi di un gatto.

“….Ieri, dentro un gommista, causa foratura, il personale regalo di Natale che mi son fatto, mi si è avvicinato un gatto Grigio, simil certosino.
Il padrone dell’officina mi spiegava che porta una vite a tenergli la mascella perché da piccolo lo hanno messo sotto.
Lui si è avvicinato. Senza chiedermi niente. Senza volere niente.
Anzi. Una cosa la voleva. Una carezza. Poi un’altra. Poi migliaia.
Mi guardava con i suoi occhi gialli, con la sua arresa bontà.
Voleva solo carezze.
Io e lui abbiamo fatto l’amore. Via la sessualità, via i corpi umani e animali.
Ma per mezzora ci siamo amati.
A ogni carezza mi ringraziava con un gesto della testa, poi avvicinava la bocca, un poco storta per via del trauma vissuto da cucciolo, e con la lingua mi baciava il palmo della mano.
Quest’anno il mio Natale è stato questo.
Tutto il resto. Parenti e amici. Panettoni e cotechini. Saranno il corredo del Titanic che affonda con la musica degli orchestrali a coprire la tragedia.
A te, gatto, di cui non so il nome, vivente in forme diverse dalla mia, grazie per il bellissimo Natale che mi hai fatto trascorrere.
In nome di quella gratuità che accetta solamente l’amore come pane quotidiano”.