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Inceneritore VS Economia circolare

Le ambiguità delle scelte di chi ha governato fino ad oggi e i programmi delle coalizioni per le elezioni provinciali 2023

Ci troviamo oggi con le elezioni per la carica di presidente della provincia autonoma di Trento alle porte, tra meno di 22 giorni sapremo chi governerà al nostra Provincia.

Nell’ultimo nostro comunicato stampa invitavamo i consiglieri più attenti al tema dell’economia circolare “vera”, a fermare i “blitz” della giunta Fugatti Tonina. Due decisioni gravissime si stavano compiendo all’interno della manovra di assestamento di bilancio 2023-25: art.50 la costituzione di un unico ente di governo nella gestione integrata del ciclo dei rifiuti provinciali; art.51 l’aggiunta alla dicitura “impianto di smaltimento” della specificazione “e di recupero” dei rifiuti. L’assessore competente Tonina sulla stampa sbandierava la raggiunta scelta verso l’adozione di un impianto di incenerimento dei rifiuti.

La maggioranza aveva deciso: l’inceneritore si farà! Chiaramente, come avvenuto per altri temi, non specificava dove, né come, né ne approfondiva gli aspetti legati agli impatti ambientali e sulla salute dei cittadini. Ancora più vaghe ed approssimative le analisi di natura economico finanziaria e dei parametri costi-benefici, tutte basate su valutazioni molto al di sopra dei dati oggettivi.

Giusto per rinfrescare la memoria ricordiamo quanto nei due anni di proposte fatte dal nostro tavolo di lavoro avevamo evidenziato, riscuotendo tra l’altro l’interesse di più soggetti.

Partiamo dai costi: il dato di 154,8 Milioni di Euro per realizzare l’opera è fortemente sottostimato, basti pensare che ben tredici anni fa quello di Bolzano sfiorò i 135 Milioni di Euro. Una stima effettuata sul valore attuale porterebbe la cifra a superare abbondantemente i 200 Milioni di Euro. A questi andrebbero aggiunti i costi delle infrastrutture per distribuire calore, almeno altri 15 Milioni di Euro.

A seguire i ricavi: le stime riportate nell’addendum valutano tra i 22 Milioni di Euro ed i 24 Milioni di Euro le entrate annuali. Anche qui il confronto con Bolzano non regge, infatti dal loro bilancio 2021 per le stesse voci leggiamo un totale di 11 Milioni di Euro a fronte di una capacità di incenerimento del 40% maggiore rispetto a quella che avrebbe Trento. Se volessimo parametrare i ricavi avremmo una stima per Trento di poco più di 7 Milioni di Euro, un terzo di quelle stimate.

Vediamo gli effetti delle buone pratiche: se dovessimo continuare con l’attuale trend di aumento delle percentuali di differenziata messo in atto dopo il 2021 ci troveremmo con un residuo intorno alle 30.000 t/a. Conferendone 18.000 t/a a Bolzano ne rimarrebbero solo 12.000t/a da gestire. Con una azione di ammodernamento della stazione di trattamento meccanico biologico dei rifiuti il residuo da conferire in discarica sarebbe ulteriormente ridotto. Questi calcoli stanno trovando conferma dagli ultimi dati sulla differenziata, Trento ha superato l’84% e Rovereto segue a ruota. Ciò vuol dire che il salto di oltre il 5% medio tra i due comuni genera risultati addirittura più positivi di quelli da noi stimati. In questa cornice si inseriscono anche le azioni positive che le Pro-loco in provincia stanno mettendo in atto per ridurre gli scarti prodotti dalle feste in aggiunta alle start-up del riuso nate negli scorsi mesi. In sostanza ancora una volta i cittadini e le istituzioni lungimiranti portano a risultati positivi sul fronte dell’economia circolare.

Chi beneficerà dell’inceneritore? Nelle scorse settimane abbiamo letto le dichiarazioni del presidente di Confindustria nelle quali spronava a procedere celermente alla realizzazione dell’inceneritore. Il cittadino si potrebbe domandare come mai si interessano alla gestione dei rifiuti urbani e quindi all’inceneritore se dall’industria non si producono rifiuti urbani. Semplice! Più la differenziata crescerà e meno rifiuti urbani ci saranno da mandare all’inceneritore ed allora via con i rifiuti speciali trattati a basso prezzo nell’inceneritore con i soldi dei cittadini. Assurdo?No! E’ già successo con la discarica di Ischia Podetti negli anni recenti, saturata con ben 300.000 t di rifiuti speciali per mantenere i costi per le imprese bassi.

Veniamo ai programmi delle coalizioni in gara.

Sorprendentemente la coalizione che ricandida l’attuale presidente è molto molto timida nello schierarsi apertamente. Ci saremmo aspettati da loro, visto l’impegno dedicato negli ultimi due anni, una decisa presa di posizione, invece al capitolo “Gestione rifiuti: è l’ora della responsabilità e delle scelte” si parla genericamente di un non ben precisato IMPIANTO “che dovrebbe smaltire i rifiuti prodotti sul nostro territorio”. Visto che l’ipotesi di teleriscaldamento, di cui si parla nel programma, è solo appunto un’ipotesi (si legge infatti “vagliando l’ipotesi di abbinare la possibilità del teleriscaldamento”), dato che nemmeno sanno che non si possono costruire inceneritori ma solo termovalorizzatori (inceneritore con recupero del calore), a questo punto ci viene il dubbio che stiano riferendosi a quello che da anni stiamo chiedendo: un impianto di recupero dei materiali (Materials Recovery Facility). Chiaramente non è così ma, come abbiamo scritto nel titolo di questo comunicato, l’ambiguità rimane la cifra caratterizzante l’agire del presidente uscente. Il termine Termovalorizzatore è stato accuratamente evitato nel loro programma, anche in questa occasione si lancia il sasso è poi si nasconde la mano.

Il tema rifiuti viene invece trattato dagli altri programmi di coalizione in modo decisamente meno ambiguo. In generale l’inceneritore, pur venendo citato con una certa riluttanza da qualcuno, è comunque relegato alla fine di un intenso periodo di tempo nel quale attivare in modo deciso le politiche legate alle 4R: Riduzione, Riuso, Riciclo, Recupero in aggiunta all’attivazione di un tavolo con i territori vicini già dotati di inceneritori.

Tre dei sette programmi sono decisamente espliciti nel dichiarare la loro contrarietà in ogni modo al ricorso alla pratica di incenerimento dei rifiuti.

Il tema della gestione integrata dei rifiuti è quindi un tema importante sul quale ciascun elettore deve riflettere. Molti dei programmi, ad eccezione di uno, mettono in risalto l’assoluta necessità di continuare nella direzione virtuosa delle pratiche indicate dall’economia circolare.

La nostra proposta di MORATORIA di 5 anni aveva ed ha il significato che nelle mani di decisori oculati e acculturati si possa in questo lasso di tempo SGONFIARE LA BOLLA DELL’INCENERITORE IN PROVINCIA DI TRENTO e chiudere in modo virtuoso e eco-sostenibili il cerchio della gestione dei rifiuti.

Nella disputa INCENERITORE Vs ECONOMIA CIRCOLARE è quest’ultima che deve trovare sostegno. Abbiamo perso due anni nell’estenuante ed inascoltato confronto con i decisori politici,

spetta ai cittadini anche su questo tema cambiare registro.

Per le 17 associazioni ambientaliste trentine Pietro Zanotti
Presidente Ledro Inselberg APS
340- 5866310

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