Questo 2022 non vuole darci tregua, ci si mette anche l’Ass.re Tonina a chiudere l’anno con le cattive notizie o per lo meno ad annunciare cattive intenzioni.
La provincia vuole decidere tra oggi e domani se procedere alla realizzazione di un
inceneritore, un gassificatore o un termovalorizzatore. Attenzione: ciascuna delle
tecnologie elencate differisce e non poco sotto il profilo dei costi benefici ed in parte
anche sotto il profilo delle ricadute sull’ambiente.
Nemmeno la localizzazione dell’impianto risulta chiara, siamo quindi di fronte ad un
livello così elevato di superficialità nel rilasciare dichiarazioni da lasciarci sconcertati.
In una nostra precedente conferenza stampa avevamo dichiarato che se in Trentino si fosse riattivato un rapporto sinergico tra ente pubblico, gestori dei servizi, cittadini e industria, avremmo potuto in poco tempo raggiungere in tutti i bacini l’85% di raccolta differenziata e portare la produzione dei rifiuti ai 360kg/ab.eq. della Valle di Sole. Ciò avrebbe portato il residuo intorno alle 20.000 t/anno. Lo confermiamo e siamo disponibili ad un confronto immediato.
Apprendiamo invece dalla stampa che il nostro assessore le 20.000 t/anno le ha aggiunte alle 60.000 t/anno dichiarate nel V aggiornamento, portando il quantitativo da smaltire a 80.000 t/anno. Peccato che è dal 2009 che il residuo è ben al di sotto di tale valore. Un salto indietro di 13 anni? E’ questa l’intenzione della Giunta provinciale? Ecco perché abbiamo scritto: cattive notizie. Ma non solo.
Veniamo al tema inceneritore, gassificatore, termovalorizzatore
Sempre nella precedente conferenza stampa avevamo scritto che non potevamo
esprimerci sull’argomento dato che non erano stati prodotti studi scientifici, degni di tale termine, sui quali fare le nostre osservazioni.
NULLA È CAMBIATO
Non solo non è stato prodotto uno straccio di studio ma a quanto sembra si brancola nel buio con il risultato di mettere in allarme cittadini, agricoltori, associazioni turistiche. Infatti qualunque sia la tipologia d’impianto scelto si avranno ripercussioni sull’ambiente e sulla salute dei cittadini. Inoltre risulta del tutto evitato il tema della stazione di TMB (Trattamento Meccanico Biologico) di Rovereto, decisamente sotto utilizzata, circa 1/4 della sua potenzialità. Se la si utilizzasse per le sue 57.000 t/anno si otterrebbe una decisa riduzione sia in peso che di volume dei rifiuti residui da conferire. Da notare che il Trentino, dal rapporto ISPRA 2021 RU, si posiziona all’ultimo posto in Italia come indice quantità autorizzata/trattata, addirittura con una diminuzione del trattato tra il 2019 ed il 2020. Abbiamo gli impianti per ridurre le quantità conferite in discarica e non li utilizziamo?
DENUNCIAMO A GRAN VOCE L’INACCETTABILE LIVELLO DI SUPERFICIALITÀ A CUI STIAMO ASSISTENDO. I CITTADINI TRENTINI NON MERITANO TUTTO QUESTO
Vogliamo richiamare l’attenzione a ciò che avviene già in molti comuni d’Italia, alcuni
poco lontano dalla provincia di Trento. Raccolta differenziata 90% contro la nostra media di 77%, rifiuto residuo 37kg/ab.eq. contro i nostri 92kg/ab.eq, rifiuti tessili sanitari raccolti e riciclati mentre in Trentino né raccolti né riciclati e ammontano a ben 16.000 t/anno.
SE AVESSIMO RAGGIUNTO GLI OBIETTIVI DEL IV AGGIORNAMENTO, ORMAI 9 ANNI FA, AREMMO MOLTO VICINI ALLE VIRTUOSE PROVINCE D’ITALIA.
IL NOSTRO INVITO E’ DI NON ABBANDONARE LA STRADA INDICATA DALLA UE IN TEMA DI ECONOMIA CIRCOLARE: RIDURRE, RIPARARE, RIUSARE e RICICLARE. ABBASSARE I QUANTITATIVI RESIDUI E NEL FRATTEMPO UTILIZZARE GLI IMPIANTI GIA’ ESISTENTI PER IL TRATTAMENTO TERMICO DEI RIFIUTI SENZA AGGIUNGERNE DI NUOVI.
Questa sarebbe la strada da percorrere prima di avventurarsi in una impresa scellerata e priva di dati oggettivi. Ribadiamo che la sfida che siamo chiamati tutti a vincere consiste nel RIDURRE, RIPARARE, RIUSARE E RICICLARE.
INVITIAMO TUTTI I CITTADINI, LE ASSOCIAZIONI, GLI ELETTI NEI CONSIGLI A
MOBILITARSI CONTRO QUESTE POLITICHE VECCHIE E DANNOSE PER LA COMUNITÀ’.