Riprendiamo una lettera apparsa di recente sul mensile Questo Trentino, redatta in collaborazione del Presidente della nostra Associazione.
Egregio Presidente del MUSE, le scriviamo questa lettera aperta perché ci siamo imbattuti in un volantino dal quale sembrerebbe che il MUSE abbia partecipato a una giornata formativa organizzata da alcune associazioni di cacciatori.
Quando abbiamo visto il logo del MUSE affiancato quelli delle associazioni di cacciatori siamo rimasti senza parole. I cacciatori sono individui che uccidono per sport, con totale indifferenza per la sofferenza che causano. La posizione della scienza sugli animali è che questi sono esseri senzienti, in grado di sentire dolore come noi umani. Inoltre gli etologi hanno dimostrato che almeno mammiferi e uccelli sono in grado di formulare pensieri e provare emozioni e sentimenti analoghi a quelli della nostra specie. Ed è quindi evidente che quando, ad esempio, i cacciatori uccidono il piccolo di cervo di fronte alla madre, oltre alla sofferenza fisica che infliggono al piccolo, provocano in essa una sofferenza emotiva immaginabile alla vista di un figlio agonizzante.
Già nel 1980 Konrad Lorenz, il grande zoologo ed etologo austriaco, affermò che
chiunque conosca intimamente un mammifero superiore, come un cane o una scimmia, e non si convince che tale essere ha sentimenti simili ai suoi, è psichicamente anormale.
I cacciatori cono convinti che gli animali si limito a funzionare in modo meccanico agendo solo per istinto e che non provino emozioni o sentimenti. E’ quindi ragionevole ipotizzare che anche le associazioni di cacciatori si adoperino, in via più o meno esplicita, a propagandare queste ideologie in contrasto con conoscenze scientifiche.
Non crede, caro Presidente, che un Museo di Scienze naturali, il cui ruolo dovrebbe essere quello di diffondere le conoscenze scientifiche, dovrebbe prendere le distanze da chi è rimasto fermo a concetti filosofici risalenti a secoli fa e diffonde una cultura retrograda in contrasto con le moderne conoscenze scientifiche? Capirà quindi lo sdegno che possono provare persone che credono nella conoscenza scientifica nel vedere il logo di un Museo di Scienze affiancato a quello delle associazioni di cacciatori che operano invece in direzione opposta.
Se effettivamente è vero che gli operatori del MUSE hanno partecipato a questa giornata formativa organizzata dai cacciatori, viene da chiedersi quale sarà la prossima attività del MUSE; a questo punto perché non patrocinare un convogli di terrapiattisti? Vi è poi un secondo aspetto ancora più grave, il fatto che questa iniziativa era rivolta a bambini e ragazzi dai 3 ai 14 anni, che si trovano in un’età in cui sono indifesi di fronte a qualsiasi operazione di indottrinamento.
Secondo lei, nel corso di questo “giornate formative” per i bambini, verranno insegnate le moderne evidenze scientifiche, oppure verrà spiegato loro quanto sia importante l’attività di prelievo venatorio espletata dal cacciatore, difensore della natura e custode della fauna selvatica?
Non crede che la partecipazione del MUSE a una manifestazione in cui individui che uccidono per sport vengono elevati al rango di insegnanti su bambini dai 3 ai 14 anni sia fuori luogo? Gandhi affermò che
la civiltà di un popolo si misura dal modo in cui tratta gli animali.
Non crede, caro Presidente, che sarebbe più opportuno che soggetti con ruoli istituzionali, come il Museo da lei presieduto, si ispirassero agli insegnamenti provenienti da uomini di questo calibro piuttosto che stringere collaborazioni con chi trova divertente uccidere animali indifesi? E quindi non crede che un Museo di scienze dovrebbe prendere le distanze da chi ritiene lecito uccidere un piccolo di cervo di fronte alla madre?
Affiancando l’immagine del MUSE alle attività dei cacciatori a nostro giudizio, le ne ha, seppur indirettamente, condiviso la mentalità e ciò utilizzando soldi provenienti dalle tasche di chi come noi, odia la violenza gratuita e crede nel rispetto delle altre forme di vita.
Alla luce di quanti sopra, le chiediamo di rispondere pubblicamente, chiarendo se gli operatori del Museo abbiano o meno partecipato alla giornata di presunto indottrinamento organizzata dai cacciatori. La invitiamo inoltre a chiarire la sua posizione rispetto alla caccia, ai cacciatori e alla cultura che essi rappresentano.
Francamente speriamo ancora che il logo del MUSE sia finito su quei volantini per sbaglio, e che lei non c’entri con questa imbarazzante vicenda, ma se così non fosse, la invitiamo a rassegnare le sue dimissioni, assieme al suo consiglio di amministrazione, lasciando la direzione del MUSE a chi abbia intenzione di adoperarsi per diffondere la cultura scientifica e il rispetto per le altre forme di vita.
ing. Nicola Paoli | (ORA rispetto per tutti gli animali)
avv. Gloria Canestrini | (Rinascita Rovereto)
dott. Filippo Degasperi | (Onda)
rag. Adriano Pellegrini | (Presid. PAN-E.P.P.A.A.)